Il mio romanzo Cinque giorni (Pelledoca editore) continua felicemente a incontrare lettrici e lettori nelle scuole. A fine marzo ho trascorso due mattine intense e bellissime con dieci classi (seconde e terze) della scuola secondaria di primo grado Giannone di Pulsano, in provincia di Taranto. È stata un'immersione magica, tra domande, giochi di scrittura creativa e i numerosi lavori che ragazze e ragazzi mi hanno presentato. Tutte idee strepitose nate dopo la lettura del mio romanzo, che li ha decisamente conquistati (evviva!). Quello che mi colpisce maggiormente delle domande è sempre la questione del lieto fine, non ci sono proprio abituati a un protagonista che non sopravvive (per chi non avesse letto il libro - ma che state aspettando?? - non è uno spoiler: succede all'inizio - che poi è anche la fine)! Ma io adoro spiazzare i miei lettori e le mie lettrici (anche gli adulti, che mi scrivono privatamente messaggi del tipo "come hai potuto!?"). Per quanto riguarda i lavori prodotti sono stati loro a spiazzare me. Quanta meraviglia! Abbiamo giocato insieme a un memory originale e complesso, abbiamo ascoltato poesie con accompagnamento musicale, visto video con l'arresto del killer. Per non parlare dei condomini con la riproduzione degli accadimenti che ho portato a casa, insieme a una scatola piena di squishy antistress a tema "Cinque giorni", le playlist dei protagonisti, le lettere di Gemma al Biondo, le copertine alternatine, i finti articoli di giornale, le interviste ai vari personaggi, gli encomi, il gioco da tavolo. 

Una scuola che mi rimarrà nel cuore per il calore con cui mi ha accolto e travolto. Grazie alle prof gentilissime e professionali, per la loro passione per l'insegnamento e per la lettura, grazie all'entusiasmo dei ragazzi e delle ragazze, per il loro affetto, l'interesse e la curiosità. Faccio incetta di emozioni, mi servono per le prossime storie.

Di seguito un po' di foto e fantastiche produzioni. Anche video.

E poi ci sono gli incipit. 

Prima di scriverli ragioniamo sempre tutti insieme sull'importanza di scegliere le parole con una certa cura, e così riescono a sorprendermi, ogni volta.

Avevo il coltello in una mano e la porta d'ingresso  a due passi da me, pochi istanti e sarebbe finito tutto ... (Incipit di Caterina L.)

Lo stridio dei suoi artigli mi immobilizzò nel letto. (Incipit di Arianna L.)

Ciò che vidi nascosto nell'erba mi diede finalmente le risposte che cercavo. (Incipit di Erica S.)

La pioggia ricopriva le strade dimenticate. (Incipit di Luca S.) 

Stavo cadendo nel vuoto. (Incipit di Carola M.) 

Solo, sulla mia barchetta, vedo un uomo che divora un uomo. (Incipit di Marco L.)

I  lavori che mi hanno mandato sono davvero tantissimi e non riesco a inserirli tutti, ma ogni pensiero, anche il più piccolo, è custodito nel mio scrigno dei ricordi con grande cura e ammirazione. Scrivere mi rende felice, ma arrivare al lettore, instaurare con lui/lei una relazione a partire dalla mia scrittura è la cosa più preziosa che esista al mondo.  Grazie infinite ❤️.