Il pozzo d'Acquapazza (parte6)
Il pozzo d'Acquapazza (parte6)
La vecchia Dalila per davvero è diventata strega
La vecchia Dalila per davvero è diventata strega
nell’acqua del pozzo la sua vendetta annega.
nell’acqua del pozzo la sua vendetta annega.
Ha compiuto una terribile stregoneria,
Ha compiuto una terribile stregoneria,
chi ora beve l’acqua è preso da follia
chi ora beve l’acqua è preso da follia
e dato che ad Acquapazza un solo pozzo c’è,
e dato che ad Acquapazza un solo pozzo c’è,
quel mattino tutti bevvero l’acqua tranne il Re.
quel mattino tutti bevvero l’acqua tranne il Re.
Lui dormiva beato tra mille cuscini
Lui dormiva beato tra mille cuscini
sognando oro, diamanti e lustrini,
sognando oro, diamanti e lustrini,
senza sapere del maleficio compiuto
senza sapere del maleficio compiuto
e di quello che presto sarebbe accaduto.
e di quello che presto sarebbe accaduto.
L’acqua avvelenata fece subito effetto,
L’acqua avvelenata fece subito effetto,
appena re Gualtiero si fu alzato dal letto
appena re Gualtiero si fu alzato dal letto
pronunciò ai sudditi solo un breve saluto.
pronunciò ai sudditi solo un breve saluto.
Ma dalle orecchie dei pazzi fu mal ricevuto.
Ma dalle orecchie dei pazzi fu mal ricevuto.
«Avete sentito il discorso del Re?»
«Avete sentito il discorso del Re?»
«Un grosso guaio, lor signori, il Re dice cose senza senso e poi non mangia le scarpe!»
«Un grosso guaio, lor signori, il Re dice cose senza senso e poi non mangia le scarpe!»
«Non mangia le scarpe?»
«Non mangia le scarpe?»
«Né una scarpa né un guantone!»
«Né una scarpa né un guantone!»
«Oh, questo è assai grave, ne siete sicuri? Forse s’è fatto un panino con due stivali!»
«Oh, questo è assai grave, ne siete sicuri? Forse s’è fatto un panino con due stivali!»
«Sicurissimi, non mangia scarpe e nemmeno una ciabatta. Il problema è serio.»
«Sicurissimi, non mangia scarpe e nemmeno una ciabatta. Il problema è serio.»
«Il Re non mangia gli scarponi, né suole e calzettoni!»
«Il Re non mangia gli scarponi, né suole e calzettoni!»
«Incredibile… abbiamo un Re che non mangia le scarpe, roba dell’altro mondo.»
«Incredibile… abbiamo un Re che non mangia le scarpe, roba dell’altro mondo.»
«Dell’altro mondo eccome! Io gli ho sentito dire che il cielo è azzurro e il prato verde.»
«Dell’altro mondo eccome! Io gli ho sentito dire che il cielo è azzurro e il prato verde.»
«Ma questo non è possibile, lo sanno tutti che il cielo è verde e il prato è blu!»
«Ma questo non è possibile, lo sanno tutti che il cielo è verde e il prato è blu!»
«Di questo passo ci toccherà sentire che le nuvole sono bianche.»
«Di questo passo ci toccherà sentire che le nuvole sono bianche.»
«Bianche? Che assurdità! Ma qui bisogna far qualcosa, bisogna agire … il Re è diventato matto … matto … matto.»
«Bianche? Che assurdità! Ma qui bisogna far qualcosa, bisogna agire … il Re è diventato matto … matto … matto.»
«Un Re pazzo è quanto di più pericoloso ci sia al mondo!»
«Un Re pazzo è quanto di più pericoloso ci sia al mondo!»
«Più pericoloso di un moscerino!»
«Più pericoloso di un moscerino!»
«Più pericoloso di un alito di vento!»
«Più pericoloso di un alito di vento!»
«Più pericoloso di un petalo di rosa!»
«Più pericoloso di un petalo di rosa!»
«Amici miei avete ragione, dobbiamo proteggerci dalla follia del Re.»
«Amici miei avete ragione, dobbiamo proteggerci dalla follia del Re.»
«Signori cari, io conosco un solo modo per proteggerci. Spodestarlo!!»
«Signori cari, io conosco un solo modo per proteggerci. Spodestarlo!!»
«Ecco sì abbiamo bisogno di un sovrano sano di mente, qualcuno su cui poter contare.»
«Ecco sì abbiamo bisogno di un sovrano sano di mente, qualcuno su cui poter contare.»
«Io conosco il più affidabile d’Acquapazza: il dottor Pinzone!»
«Io conosco il più affidabile d’Acquapazza: il dottor Pinzone!»
Ed ecco un nuovo prodigio, tutti gli oggetti posati qui e là sulla strada cominciano a muoversi e a parlare con la folla agitata e ormai totalmente pazza. Il primo arnese a proferir parola è una grossa pinza di metallo antico.
Ed ecco un nuovo prodigio, tutti gli oggetti posati qui e là sulla strada cominciano a muoversi e a parlare con la folla agitata e ormai totalmente pazza. Il primo arnese a proferir parola è una grossa pinza di metallo antico.
«Buongiorno signori, ben lieto di essere il vostro Re ma … un problema c’è … il fatto è che …»
«Buongiorno signori, ben lieto di essere il vostro Re ma … un problema c’è … il fatto è che …»
«Su parli Dottore! Lei ci sembra una persona equilibrata, un mangiatore di scarpe, un degno sovrano per il nostro paese.»
«Su parli Dottore! Lei ci sembra una persona equilibrata, un mangiatore di scarpe, un degno sovrano per il nostro paese.»
«Il problema è che non ho un corpo per indossare il mantello, né un petto su cui appuntare le medaglie!»
«Il problema è che non ho un corpo per indossare il mantello, né un petto su cui appuntare le medaglie!»
«Ah sì questo sì che è un bel problema, impossibile avere un sovrano senza medaglie, e senza mantello, allora bisognerà pensare a qualcun altro … Una persona che sappia quel che dice.»
«Ah sì questo sì che è un bel problema, impossibile avere un sovrano senza medaglie, e senza mantello, allora bisognerà pensare a qualcun altro … Una persona che sappia quel che dice.»
«Ecco trovato. Chiederemo a Messer Portacarbone di diventare il nostro Re!»
«Ecco trovato. Chiederemo a Messer Portacarbone di diventare il nostro Re!»
«Grazie concittadini siete molto gentili ad aver pensato a me, sarei felice di sostituire nostra maestà malata di pazzia, però … io ...»
«Grazie concittadini siete molto gentili ad aver pensato a me, sarei felice di sostituire nostra maestà malata di pazzia, però … io ...»
«Insomma parli Messer Portacarbone! Cosa c’è che non va? Non ci dirà anche lei che il cielo è blu!»
«Insomma parli Messer Portacarbone! Cosa c’è che non va? Non ci dirà anche lei che il cielo è blu!»
«Oh no, ci mancherebbe solo questo, il cielo è verde come tutti voi potete vedere coi vostri occhi, ma con quegli stessi occhi potrete notare che … io non ho mani con cui stringere lo scettro regale!»
«Oh no, ci mancherebbe solo questo, il cielo è verde come tutti voi potete vedere coi vostri occhi, ma con quegli stessi occhi potrete notare che … io non ho mani con cui stringere lo scettro regale!»
«Ah no, questo non è possibile, un vero sovrano deve avere il suo scettro.»
«Ah no, questo non è possibile, un vero sovrano deve avere il suo scettro.»
«Su questo non ci sono dubbi. Come per gli asini che volano, un asino senza ali non è un vero asino.»
«Su questo non ci sono dubbi. Come per gli asini che volano, un asino senza ali non è un vero asino.»
«Ci vuole un altro aspirante Re!»
«Ci vuole un altro aspirante Re!»
«Abbiamo bisogno di qualcuno forte come un topolino e che sappia parlare come un pesce! Qualcuno di veramente speciale, come la puzza dei piedi.»
«Abbiamo bisogno di qualcuno forte come un topolino e che sappia parlare come un pesce! Qualcuno di veramente speciale, come la puzza dei piedi.»
«Il signor Setaccio! Sarà lui il nostro Re!!»
«Il signor Setaccio! Sarà lui il nostro Re!!»
«Onorato della vostra scelta, diventare sovrano d’Acquapazza sarebbe per me una vera gioia, ma …»
«Onorato della vostra scelta, diventare sovrano d’Acquapazza sarebbe per me una vera gioia, ma …»
«Ma insomma, signor Setaccio non si faccia pregare, il problema qual è? Non è forse forte come un topolino lei?»
«Ma insomma, signor Setaccio non si faccia pregare, il problema qual è? Non è forse forte come un topolino lei?»
«Sì.»
«Sì.»
«E non ha forse il dono delle belle parole come ce l’hanno i pesci del mare?»
«E non ha forse il dono delle belle parole come ce l’hanno i pesci del mare?»
«Sì.»
«Sì.»
«E allora?»
«E allora?»
«Il fatto, lor signori, è che … non ho una testa su cui appoggiare la corona!»
«Il fatto, lor signori, è che … non ho una testa su cui appoggiare la corona!»
«Ah, no, questo no. Impossibile, indegno, indecoroso. Un Re senza corona sarebbe una vergogna.»
«Ah, no, questo no. Impossibile, indegno, indecoroso. Un Re senza corona sarebbe una vergogna.»
«E come facciamo adesso? Con un sovrano pazzo e pericoloso e nessun sostituto?»
«E come facciamo adesso? Con un sovrano pazzo e pericoloso e nessun sostituto?»
«Seppur senza testa posso darvi un consiglio, la prima cosa da fare è sbarazzarsi del Re, il resto si vedrà.»
«Seppur senza testa posso darvi un consiglio, la prima cosa da fare è sbarazzarsi del Re, il resto si vedrà.»
«Ben detto signor Setaccio, come tutti quelli senza testa lei fa proprio dei bei ragionamenti.»
«Ben detto signor Setaccio, come tutti quelli senza testa lei fa proprio dei bei ragionamenti.»
«La cosa è decisa Re Gualtiero verrà ucciso.»
«La cosa è decisa Re Gualtiero verrà ucciso.»
«A morte il Re! A morte il Re!!»
«A morte il Re! A morte il Re!!»
Il Re quel giorno aveva notato comportamenti assai strani.
Il Re quel giorno aveva notato comportamenti assai strani.
Discorsi, movenze, gesti … i sudditi, ecco, parevan insani.
Discorsi, movenze, gesti … i sudditi, ecco, parevan insani.
Quando un uomo si avvicinò con far circospetto,
Quando un uomo si avvicinò con far circospetto,
Gualtiero trasalì, e lo guardò con sospetto,
Gualtiero trasalì, e lo guardò con sospetto,
nei suoi occhi il sovrano vide subito della pazzia
nei suoi occhi il sovrano vide subito della pazzia
ma bastò un attimo e quello le medaglie si portò via.
ma bastò un attimo e quello le medaglie si portò via.
Re Gualtiero s'incamminò un po’ preoccupato,
Re Gualtiero s'incamminò un po’ preoccupato,
ed ecco che un altro suddito si era avvicinato.
ed ecco che un altro suddito si era avvicinato.
Ci fu un cenno di saluto e un sorriso verso il castello
Ci fu un cenno di saluto e un sorriso verso il castello
e in un batter d’occhio il furfante gli rubò il mantello.
e in un batter d’occhio il furfante gli rubò il mantello.
Il sovrano non capiva il perché di quei gesti
Il sovrano non capiva il perché di quei gesti
ad Acquapazza si eran fatti tutti così molesti,
ad Acquapazza si eran fatti tutti così molesti,
e mentre col pensiero lui si allontanava
e mentre col pensiero lui si allontanava
un altro suddito lo scettro si pigliava.
un altro suddito lo scettro si pigliava.
Il nostro Re era sbalordito da quella gente zoticona.
Il nostro Re era sbalordito da quella gente zoticona.
E in men che non si dica dalla testa gli sparì la corona.
E in men che non si dica dalla testa gli sparì la corona.
Oramai i dubbi erano svaniti e c’era poco da pensare.
Oramai i dubbi erano svaniti e c’era poco da pensare.
I sudditi eran tutti impazziti e bisognava scappare,
I sudditi eran tutti impazziti e bisognava scappare,
Gualtiero corse via e presto al pozzo arrivò
Gualtiero corse via e presto al pozzo arrivò
e lì qualcuno, perfidamente, dentro lo gettò.
e lì qualcuno, perfidamente, dentro lo gettò.