In attesa del vero Capodanno (siamo d'accordo che tutto inizia a settembre, giusto?) vi propongo un giochino di scrittura ispirato agli incontri fatti nelle scuole durante lo scorso anno scolastico. In una delle classi di seconda media coinvolte nel progetto lettura, ragazzi e ragazze mi hanno regalato una marea di Incipit. L'idea è semplice: sceglierne uno e proseguire la storia. Chi ha voglia di mettersi in gioco? 

Alcuni li ho accorciati e ho sistemato la punteggiatura, che mi pare il punto debole degli studenti. O mi sbaglio?

Tutto brucia

Hai gli occhi serrati, non riesci ad aprirli.  Attorno a te solo rumori. La tua testa è un litigio, non riesci a ricordare. Adesso i rumori sono cessati, ma un odore incombe. Qualcosa brucia.

La mia nonnina

Ho trasformato mia nonna in un fantasma.

L'ascensore

L'ascensore si fermò bruscamente tra il terzo e il quarto piano, lasciando chiunque fosse all'interno in un'oscurità profonda.

Lo sconosciuto

Era un venerdì pomeriggio e io ero in un parco desolato, quando mi arriva un messaggio. Era una foto di me al parco. Chi me lo aveva mandato?

Oscurità

Una serratura misteriosa, che chiude un'anima oscura. Quali crudeltà nasconderà?

In gabbia

Durante quella settimana mi ritrovai a fare cose che mai avrei pensato di fare. Uno spirito mi aveva catturato. Panico.

Ti abbiamo trovato

Era una notte di tempesta e un coro di bambini cantava "ti abbiamo trovato, ti abbiamo trovato". Seguii quelle voci. In cantina c'erano sette piccoli cadaveri che fluttuavano nell'aria.

Tribunale

Ormai ero giunto davanti al tribunale del Diavolo, e non sapevo perché.

Insieme

Un calore avvolgente proveniva dal camino. Le risate colmavano l'aria. Erano tutti all'oscuro di quello che sarebbe accaduto durante la serata.

Serial killer

Rumori in soffitta. Sbirciai e vidi un uomo con in mano un'accetta. Accanto a lui un sacco nero pieno di corpi fatti a pezzi. C'era anche una faccia famigliare, in quel sacco. Era mia madre.

Obitorio

Un incidente in autostrada, sono morte nove persone. Portate in obitorio. Oggi sono sparite.

Incubi

Sognai una sala d'attesa in cui c'era un'entità. Mi guardò e mi disse: "Al tuo risveglio verrai ucciso da un autobus".

La mia bambina

L'avevo lasciata lì. In quell'appartamento che ci aveva separato. L'appartamento che entrava nelle nostre viscere e ci controllava dall'interno. Che sconsiderato idiota! La dovevo salvare.