Il pozzo d'Acquapazza (parte1)

Lui e lei sono viaggiatori, viaggiatori cantastorie, viaggiatori cantastorie alquanto particolari. Le loro storie le raccontano solo in prossimità di un pozzo. Anzi, la loro storia, perché di storia ne raccontano una sola, sempre la stessa. La più bella.

Quando trovano un paese con un pozzo si fermano per due giorni, preparano tutto l'occorrente e aspettano l'ultima sera. Immancabilmente arriva il momento in cui intorno al pozzo si è radunata un po' di gente, curiosa e in attesa, e allora si va a incominciare.

Il primo a parlare è sempre lui, il cantastorie. Toglie il cilindro dalla testa per un inchino cortese e sorride compiaciuto.

È con vivo piacere che ci troviamo innanzi a questo pubblico così attento,

e la gioia e l’emozione tratteniamo quasi a stento.

Nostro impegno, nonché fatica, sperando che l’arte ci sia amica,

è quello di girar il mondo a raccontar una storia molto antica.

Una storia di cui niente è stato inventato o immaginato,

e che parla di un fatto realmente capitato.

Personaggi e luoghi da noi rappresentati,

son davvero vissuti in tempi ormai scordati.

Piccine e piccini, grandi e bambini,

vecchi sdentati oppure neonati

l’antica storia mettiamo in piazza,

del vecchio pozzo d’Acquapazza.

Un inchino col cilindro in mano anche per lei, la cantastorie, che poi prosegue. Ogni sera con le medesime parole.

Acquapazza è il nome di un antico paese,

per arrivarci bisognava cavalcare almeno un mese,

lontano da tutto e da tutti era stato fondato,

su un’alta montagna abbarbicato.

Non c’erano ricchezze né oro,

ma solo un unico grande tesoro:

un pozzo assai profondo

con l’acqua più limpida del mondo.

Ma non pensate che questa fosse poca cosa,

visto che di acqua ce n’era a iosa,

gli abitanti erano ben contenti,

di usarla per ber e per irrorar sementi.

E a dir la verità …

il pozzo d’Acquapazza possedeva un altro enorme valore,

faceva realizzare i desideri d’amore ...

A questo punto succede sempre la stessa cosa. Lei si ferma e fa un profondo sospiro, gli occhi lucidi, lo sguardo perso. Ma per fortuna c'è il suo compagno, costantemente pronto a rimediare.

Il pozzo d’Acquapazza possedeva un altro enorme valore,

faceva realizzare i desideri d’amore.

Come quello, e a dirlo son sincero,

tra la bella Dalila e il suo Gualtiero.

La cantastorie ricaccia indietro una lacrima, va a prendere un vecchio cencio di tela e lo stende proprio sotto gli occhi ormai ammutoliti del pubblico. Sulla stoffa consumata c'è scritto AMORE.

Ed è in quel momento che inizia la magia: due figure prendono vita lì davanti a tutti. Sono Dalila e Gualtiero, naturalmente, giovani e incantevoli. Lanciano insieme una monetina dentro al pozzo, e non smettono di guardarsi negli occhi belli. Vicini, sempre più vicini, fino a che le labbra si incontrano a metà strada, per un bacio delicato.

Il bacio del primo amore.

Dopo, così come sono comparsi, spariscono, lasciando spazio ancora ai due menestrelli, pronti per proseguire.