Il pozzo d'Acquapazza (parte2)

Così ad Acquapazza il tempo passava giorno dopo giorno,

al pozzo si andava e si faceva ritorno.

Ma qualcosa stava per accadere, qualcosa di poco bello

come un piccolo dolore nel centro del cervello.

Perché …

quando un anno era trascorso da quel primo bacio al pozzo,

il fatal destino, purtroppo, cominciò ad alitar sul gozzo.

Il fatto grave è presto detto,

nel paese svanì il rispetto,

per le cose più semplici e più belle,

come sognare e guardar le stelle.

Non bastavano certo il pozzo e l’acqua da tirare su,

adesso tutti ad Acquapazza desideravano molto di più.

Oro, argento, ricchezze sfavillanti,

e anche un vero Re con corona di brillanti.

Per non parlare del castello,

ad Acquapazza doveva essere il più bello.

Soltanto Dalila non era cambiata,

la smania di ricchezza non l’aveva contagiata.

A lei bastava l’amore sincero,

del suo giovane e aitante Gualtiero.

Sciocca, così la pensavano i paesani.

Sciocchi loro, brutti e avidi pescecani.

Sciocchi e avventati perché …

Scelsero troppo in fretta il loro futuro Re!

Tra tutti vollero il più forte combattente,

quello con il braccio più potente

e una illuminata mente.

Ormai era deciso che un uomo dovesse partire,

per conquistare nuove terre e nuovi tesori da spartire.

E a onor del vero,

l’impresa toccò proprio a … Gualtiero.

Tutto il pubblico ormai pende dalle labbra dei due cantastorie, perché appena vengono nominati Dalila e Gualtiero eccoli apparire dal nulla, o dal pozzo, o dalle mani veloci dei due artisti. Non è chiaro come avvenga il prodigio, ma alle persone che stanno lì a guardare e ad ascoltare non importa, loro vogliono solo sapere cosa succederà a quei personaggi, a quell'antico paese, a quello strano pozzo che da anni non ha più niente da offrire e quella sera invece sembra diverso. Nel silenzio della piazza adesso si sentono solo le parole dei due innamorati. Dalila è molto triste e Gualtiero cerca di consolarla.

« Mia amata Dalila, non piangete, tornerò presto e tornerò vincitore. Tutti lo vogliono.»

«Non io.»

«Ma non capite? Acquapazza diventerà un paese ricchissimo e io ne diventerò il Re.»

«Ma voi siete già il Re del mio cuore.»

«Non volete oro e gioielli scintillanti?»

«Preferisco l’acqua scintillante di questo pozzo.»

«Non dite sciocchezze, io farò di voi una vera Regina. Vivremo in un castello sfarzoso, altro che vederci ai margini del bosco accanto a un semplice pozzo.»

«Beh io vi aspetterò qui, amo questo posto.»

«Lo amo anch’io perché è qui che ci siamo incontrati la prima volta. Ed è qui che ci ritroveremo.»

«Presto?»

«Prestissimo.»

«Allora esprimiamo un desiderio insieme.»

«Sarà l’ultima moneta di bronzo della nostra vita, le prossime saranno d’oro!»