FREAKS OUT
FREAKS OUT
Avevo grandi aspettative su Freaks out di Gabriele Mainetti, dopo il colpo di fulmine con Lo chiamavano Jeeg Robot, e fortunatamente non sono state disattese. Forse non è un film perfetto, magari cede a qualche debolezza tipica del cinema "per tutti i gusti" ma è indubbiamente una gioia per gli occhi e per l'umore.
Avevo grandi aspettative su Freaks out di Gabriele Mainetti, dopo il colpo di fulmine con Lo chiamavano Jeeg Robot, e fortunatamente non sono state disattese. Forse non è un film perfetto, magari cede a qualche debolezza tipica del cinema "per tutti i gusti" ma è indubbiamente una gioia per gli occhi e per l'umore.
Un film che si fatica a inserire in un genere - guerra? fantasy? supereroi? - è già un buon punto di partenza, poi è visivamente spettacolare, ben scritto, con personaggi forti e credibili e con un'idea formidabile legata al "cattivo".
Un film che si fatica a inserire in un genere - guerra? fantasy? supereroi? - è già un buon punto di partenza, poi è visivamente spettacolare, ben scritto, con personaggi forti e credibili e con un'idea formidabile legata al "cattivo".
Il mio preferito (in foto) è uno dei freaks protagonisti: Cencio, interpretato da un fantastico Pietro Castellitto, il lato tenero e leggero del film, quello che ti strappa un sorriso o una risata anche sotto ai bombardamenti.
Il mio preferito (in foto) è uno dei freaks protagonisti: Cencio, interpretato da un fantastico Pietro Castellitto, il lato tenero e leggero del film, quello che ti strappa un sorriso o una risata anche sotto ai bombardamenti.
Correte a vederlo sul grande schermo, merita fino all'ultimo titolo di coda (eh eh eh).
Correte a vederlo sul grande schermo, merita fino all'ultimo titolo di coda (eh eh eh).